La disponibilità di un'ampia e sistematica raccolta di campioni umani  con dati fenotipici ben documentati è un requisito fondamentale per lo sviluppo e il potenziamento della medicina di precisione e preventiva. La scienza avanzata e la medicina su misura necessitano di dati globali e integrati basati sul biobancaggio traslazionale.

Questa integrazione sistemica e la digitalizzazione dei dati del mondo reale e dei campioni biobancati con i dati correlati e migliorati dalle tecnologie omiche, di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico producono un cambiamento nella scienza e nella società, una vera e propria rivoluzione.

È una sfida che riguarda tutti. Non a caso, l'editoriale di Nature sulla controversia di Cambridge Analytica affermava con fermezza che “Academics across many fields know well how technology can outpace its regulation. All researchers have a duty to consider the ethics of their work beyond the strict limits of law or today's regulations. If they don't, they will face serious and continued loss of public trust”(1)

Il biobancaggio di “nuova generazione” ribalta le garanzie e le prassi di ricerca che abbiamo individuato dal Codice di Norimberga a oggi, introducendo la necessità di nuovi diritti come il diritto a un futuro aperto per i/le bambini/e e il diritto a ragionevoli inferenze. Per non ridurre il consenso a una farsa e per consentire a ogni cittadino-a di agire e impegnarsi consapevolmente in questo dinamico e complesso ambiente scientifico, sono necessari modelli di assenso/consenso innovativi, responsabili e partecipativi; modelli di assenso/consenso capaci di viaggiare nel tempo, così come i dati sono capaci di viaggiare nel tempo e strettamente dialoganti e strutturati con la governance traslazionale in gioco.

Infine, questo cambiamento di paradigma, con il suo impatto e le sue implicazioni, questa tecnologizzazione della scienza, del biobancaggio, della medicina e, di fatto, della salute, nonché la sfida della RRI in gioco, riguardano innanzitutto la prossima generazione, i/le futuri cittadini e i/le futuri ricercatori e clinici. La prossima generazione è in prima linea nello sviluppo, nella sostenibilità e nell'equità della Medicina Traslazionale, che richiede una comunità scientifica allargata, che riconosca e includa sia i/le cittadini che i/ le professionista della salute come partner, e che rigeneri la ricerca come un processo partecipativo responsabile.(2)

[1] Nature (2018) 555: 560  doi: https://doi.org/10.1038/d41586-018-03856-4

[2] Casati S, Ellul Bridget (2024) How-To Guide: Next Generation Biobanking/Biobanking with the Next Generation https://zenodo.org/records/11400120